MESSAGGERO VENETO PORDENONE
Dir. Resp. LUCA UBALDESCHI
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Edizione del 04/07/2025
Estratto da pag. 20
Nuovo stadio in Comina Sorgerà nei terreni ipotizzati per l’ospedale Il sindaco ritiene il quartiere adatto anche dal punto di vista della viabilità Con una capienza di 12 mila posti ospiterà calcio, eventi e concerti di livello La città che cambia Il nuovo stadio di Pordenone verrà costruito in Comina, nell’area dove si era ipotizzato di realizzare il nuovo ospedale. Il giorno dopo l’annuncio da parte della Regione dello stanziamento di 175 mila euro per lo studio di fattibilità, necessario ad avviare la progettazione per la costruzione dell’impianto, il sindaco Alessandro Basso ha confermato che si va nella direzione della Comina. «La Comina potrebbe essere un’area adatta alla luce dei collegamenti viari che la rendono accessibile, in particolare la Gronda nord – ha spiegato il sindaco –. Questo perché, altresì, non pensiamo a una mera struttura sportiva bensì a un contenitore multifunzione rivolto allo sport ma anche alla cultura, in particolare ai grandi eventi e ai concerti di livello alto». Basso sottolinea che «simili complessi, nell’area tra il Friuli occidentale e il Veneto orientale, sono mancanti: Pordenone vuole diventare il fulcro di questo territorio ponendosi come punto di riferimento territoriale più di quanto già lo sia. Nelle nostre menti siamo convinti di aver dato avvio a un’opera ragionata ma, soprattutto, di prospettiva con la convinzione che con essa saranno creati anche posti di lavoro». La Comina è «un’area – ha sottolineato Basso – rispetto alla quale c’è un diffuso consenso per la realizzazione dell’impianto». Dopo anni di discussioni, promesse e annunci rimasti disattesi, sembra la volta buona per l’inizio del percorso che porterà la città ad avere un impianto moderno, modulare, che nelle intenzioni dell’amministrazione comunale dovrà avere una capienza di almeno 12 mila posti, se non superiore. Si partirà con numeri più contenuti e ci vorranno diversi anni: il sindaco ha evidenziato che l’impianto non sarà pronto per il 2027, quando Pordenone sarà Capitale italiana della cultura. Una volta affidato lo studio di fattibilità, i tecnici dovranno mettere nero su bianco le idee della giunta; sarà necessaria anche una variante urbanistica ad hoc che potrebbe richiedere molti mesi di lavoro. Per il momento, sui costi del nuovo stadio Basso non si è sbilanciato, ribadendo, però, che si cercherà la compartecipazione del privato. «Ci piacerebbe – ha evidenziato il primo cittadino –, come metodo, per non appesantire la finanza pubblica. E poi, viste le finalità sportiva e musicale, il privato può essere coinvolto perché tra gli obiettivi dell’opera ci sono anche quelli perseguiti dalle imprese. Di che settore? Ce ne sono diversi che potrebbero essere interessati: commerciale, fisioterapia, energetico, solo per fare degli esempi». Gli aspetti energetici, a tal proposito, saranno tenuti in primo piano – sono stati essenziali anche ai fini del contributo assegnato dalla Regione per lo studio di fattibilità – nelle scelte progettuali. Lo stadio, infatti, secondo Basso, «dovrà essere una struttura ecosostenibile: su questo saremo particolarmente rigorosi perché le nuove infrastrutture, specialmente pubbliche, devono sorgere seguendo le politiche green». Ecco, allora, che si guarda con interesse anche al Friuli-Bluenergy stadium di Udine, sulla cui copertura è stato collocato un impianto fotovoltaico d’avanguardia, che vede installati 2.409 pannelli solari di ultima generazione in grado di produrre una media di circa 3.000 kWh al giorno. A livello generale, il primo cittadino non può che essere soddisfatto per il primo risultato raggiunto. «In pochissimo tempo – osserva il sindaco – siamo riusciti a ottenere un risultato che mi permetto di definire storico per la città di Pordenone. È un primo passo, ma viene fatto con decisione». «Questa struttura ci consente di compiere un salto in avanti per le prospettive di sviluppo futuro sotto molteplici punti di vista. L’avvio della procedura, con il primo riparto di fondi per realizzare lo studio di fattibilità – afferma in conclusione Basso –, ci consente di guardare al domani con grande fiducia». — ---End text--- Author: Massimo Pighin Heading: La città che cambia Highlight: CONSTATAZIONE AMICHEVOLE di ENRICO GALIANO Doveva esserci un ospedale ci sarà uno stadio Finalmente un posto dove continuare a soffrire, ma pagando il biglietto Iter molto complesso La struttura non sarà pronta per Capitale 2027 Sarà necessaria una variante ad hoc Basso: «Sul sito c’è diffuso consenso» Image:La manifestazione, nel 2013, dei contrari all’ospedale in Comina A sinistra l’area dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio; sopra il sopralluogo di alcuni anni fa, quando l’ipotesi era costruire a sud -tit_org- Nuovo stadio in Comina Sorgera nei terreni ipotuzzati per l'ospedale -sec_org-