REPUBBLICA MILANO
Dir. Resp. Mario Orfeo
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Edizione del 03/07/2025
Estratto da pag. 2
San Siro, trattativa finale clausole e prezzo: ecco i nodi - San Siro, la partnership e la cifra della vendita gli snodi per la chiusura
San Siro, trattativa finale clausole e prezzo: ecco i nodi Ieri vertice a Palazzo Marino tra i rappresentanti delle proprietà di Inter e Milan e il sindaco Il Comune punta a chiudere entro la settimana. Confronto su costo dell’operazione e garanzie San Siro, la partnership e la cifra della vendita gli snodi per la chiusura Il Comune accelera per arrivare a una definizione entro la fine della settimana dopo l’incontro con Inter e Milan. Il presidente rossonero Scaroni: “Work in progress, io sono sempre ottimista” n incontro «positivo» che ha generato «ottimismo», ma non risolutivo. La volontà di chiudere la partita entro il 31 luglio c’è, ma restano da sciogliere ancora diversi nodi, tra clausole societarie e cifre: perché ancora non sono sul tavolo le garanzie anti-speculazione chieste da Palazzo Marino e ancora si lavora di labor limae sul prezzo di vendita. È stata una riunione fiume quella di ieri su San Siro tra il sindaco Beppe Sala e le squadre. A alle pagine 2 e 3 U n incontro «positivo» che ha generato «ottimismo», ma non risolutivo. La volontà di chiudere la partita entro il 31 luglio se non addirittura nei prossimi giorni c’è, ma restano da sciogliere ancora diversi nodi, tra clausole societarie e cifre: perché ancora non sono sul tavolo le garanzie anti-speculazione chieste da Palazzo Marino e ancora si lavora di labor limae sul prezzo di vendita. È stata una riunione fiume quella di ieri su San Siro tra il sindaco Beppe Sala e le squadre, una delle più lunghe tra quelle viste negli ultimi mesi: più di due ore e mezza di colloqui che si sono giocati su due tavoli comU plementari. Uno più “politico”, al quale hanno partecipato sia Sala che i vertici delle squadre tra cui il presidente del Milan Paolo Scaroni, e i top manager dei fondi proprietari di Inter e Milan Oaktree e Redbird; uno più tecnico che si è prolungato fino a sera inoltrata tra staff, tecnici e avvocati. Bocche cucite all’uscita da Palazzo Marino, l’unico a dire due parole è stato il presidente del Milan Paolo Scaroni: «Work in progress, io sono sempre ottimista». Il meeting, convocato per dare una scossa a una trattativa che in molti, a Palazzo Marino, definiscono come «tosta e complicata» e che stava rischiando di impaludarsi, è iniziato alle quattro del pomeriggio: dopo un paio d’ore sono usciti il sindaco Sala e i nerazzurri, mentre Scaroni è uscito mezz’ora più tardi. Segnale, questo, che potrebbe indicare qualche scoglio in più da parte del Milan che sul suo piano B di uno stadio da costruire in autonomia a San Donato ha investito energie e parecchi soldi. I nodi più difficili da sciogliere restano quelli societari, dei quali si è parlato soprattutto tra tecnici: il Comune vuole che nella società che sarà costituita per acquistare il pacchetto San Siro sia evidente la presenza di Inter e Milan ( e non solo dei fondi), così come vuole garantire che i diritti volumetrici non siano in un secondo momento rivenduti dando il via a possibili speculazioni. La priorità, per il Comune, è dunque garantire l’interesse pubblico dell’operazione. Da questo punto di vista la trattativa è tutt’altro che in discesa, ma la volontà di chiudere la partita nei tempi stabiliti è bipartisan. E poi c’è il prezzo di vendita, con le diverse voci di costi per i club, sul quale l’accordo sembra un po’ più semplice, anche se ancora la cifra definitiva non c’è. Sono diversi i capitoli di spesa sui quali si sta trattando: i costi delle bonifiche, quelli del verde sul quale il Comune ha chiesto più impegno, e quelli delle demolizioni. Le bonifiche: sempre nelle scorse settimane sono stati chiusi alcuni rilievi sui terreni sotto e vicino alla Scala del calcio e per ora, vista la bassa presenza di inquinanti, i costi di risanamento dovrebbero essere contenuti. Motivo per cui il Comune potrebbe anche accollarsene gli oneri. Più complicato il tema delle demolizioni che hanno costi molto alti (decine di milioni): le squadre insistono nel chiedere uno sconto anche su quelle, smaltimento delle macerie della Scala del calcio incluso, ma qui il Comune è più rigido, con Sala che ha ripetuto che spetta ai club aprire il portafogli. Altro capitolo importante è il verde, soprattutto per quanto riguarda le aree intorno al Meazza: dopo la Conferenza dei servizi preliminare, la richiesta del Municipio 7 e di diversi consiglieri comunali è di aumentarne la percentuale, soprattutto per quanto riguarda il cosiddetto “verde profondo”, cioè permeabile e con alberi ad alto fusto. Anche questo ha un costo, così come allontanare il nuovo stadio dalle case di via Tesio rispetto a quanto disegnato del piano di fattibilità consegnato dalle squadre a marzo. Voci di spesa con pesi molti diversi tra loro, sulle quali dovrebbe esserci a breve la quadra. Ora non resta che capire se le buone intenzioni e l’ottimismo di facciata porteranno, dopo anni di tira e molla, ad un accordo definitivo. I tempi, se le trattative di queste ore vanno avanti serrate, potrebbero anche accorciarsi, trovando i primi accordi entro la fine di questa settimana. ---End text--- Author: FEDERICA VENNI Heading: Highlight: Palazzo Marino ha come obiettivo che nerazzurri e rossoneri siano presenti nella società che verrà costituita per acquistare l’intero pacchetto Sono diversi i capitoli di spesa sui quali si tratta: dai costi delle bonifiche a quelli delle demolizioni E poi c’è il tema verde sul quale serve di più Ultimo punto è la distanza del nuovo stadio dagli edifici di via Tesio Il tutto per garantire l’interesse pubblico della operazione Image:T Un tifoso nerazzurro fuori dallo stadio L’ultimo pienone a San Siro è per Springsteen -tit_org- San Siro, trattativa finale clausole e prezzo: ecco i nodi San Siro, la partnership e la cifra della vendita gli snodi per la chiusura -sec_org-