MESSAGGERO ROMA
Dir. Resp. Massimo Martinelli
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Edizione del 02/07/2025
Estratto da pag. 34
Gualtieri: «Roma torni la capitale deoli affari» - Gualtieri rilancia Roma come capitale degli affari «Non siamo solo turismo»
»Il sindaco alla presentazione della ricerca "Oltre il Giubileo" della Banca del Fucino: «Ripensiamo alla città come negli anni '70 e '80, quando c'erano le grandi aziende»
Gualtieri: «Roma torni la capitale degli affari» Gualtieri rilancia Roma come capitale degli affari «Non siamo solo turismo» Il sindaco alla presentazione della ricerca “Oltre il Giubileo” della Banca del Fucino: «Ripensiamo alla città come negli anni ‘70 e ‘80, quando c’erano le grandi aziende» ` La capitale istituzionale del Paese torni anche a essere la capitale economica. Un primato che aveva un tempo e che poi, nel corso degli anni, le è stato strappato dalle mani da Milano. Ieri, nel corso della presentazione della ricerca “Oltre il Giubileo” della Banca del Fucino (una fotografia della realtà del Centro Storico e della città anticipata ieri dalle colonne del Messaggero), il sindaco Roberto Gualtieri ha colto al balzo questa proposta che è stata lanciata dall’avvocato Francesco Gianni, fondatore dello studio legale Gianni&Origoni, presente al tavolo dei relatori. «Si può ripensare questa città come una città di affari». Valenza a pag. 34 IL FOCUS La capitale istituzionale del Paese torni anche a essere la capitale economica. Un primato che aveva un tempo e che poi, nel corso degli anni, le è stato strappato dalle mani da Milano. Ieri, nel corso della presentazione della ricerca “Oltre il Giubileo” della Banca del Fucino (una fotografia della realtà del Centro Storico e della città anticipata ieri dalle colonne del Messaggero), il sindaco Roberto Gualtieri ha colto al balzo questa proposta che è stata lanciata dall’avvocato Francesco Gianni, fondatore dello studio legale Gianni&Origoni, presente al tavolo dei relatori. «Si può ripensare questa città come una città di affari proprio come negli anni Settanta e Ottanta, quando c’erano le grandi aziende di Stato e finanziarie. Questo dinamismo economico poi si è spostato da Roma a Milano - aveva sottolineato Gianni - Roma può avere l’ambizione di tornare a essere un’importante città economica». Passa poco meno di un quarto d’ora e prende la parola il sindaco. «La città sta vivendo un processo di qualificazione e di innovazione che ci darà tanti risultati. Non credo sia impossibile il ritorno di una sua componente importante, quella di una città di affari». E cita i tanti esempi legati allo sviluppo delle startup, delle infrastrutture digitali come il 5G, delle occasioni che oggi accendono i riflettori s c r c v z t 2 r sull’innovazione. Le possibilità ci sono, anche per non impoverire il cuore storico. «Abbiamo concluso la fase in cui si pensava che la pubblica amministrazione dovesse andar via dal Centro, con lo Sdo e il Campidoglio 2 - prosegue Gualtieri - Non è vero che tutto deve andare via. A Pietralata facciamoci lo Stadio. Il Campidoglio deve restare e deve essere lì la casa dei cittadini. Il Centro non deve essere una monocultura, deve essere un luogo vivo e non artificiale». Gualtieri si confronta sulle politiche di rilancio. Parla di turismo («ne sono a favore ma va governato, limitando le concentrazioni dell’extralberghiero seguendo un indice di concentrazione») ma anche di immobiliare («Bisogna ora fare le case, quelle pubbliche. A Vienna sono il 40%, a Roma solo il 7%»). ARTIGIANI E RESIDENTI La Banca parla alla città presentando numeri e flussi che toccano la sua demografia (il Centro torna, leggermente, ad essere ripopolato, percentualmente più del resto della città). Il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, parla di quando, nel 1991, erano state censite 5.000 botteghe artigianali nel Centro storico, ora scese «a meno di mille». «Bisogna reintrodurre le famiglie nel Centro perché senza cittadini non c’è città, e poi le attività di pregio, con un’offerta commerciale di qualità», sottolinea. Si parla ancora di economia. La banca fa le sue proposte, una sorta di manifesto su come equilibrare la vocazione turistica, da non abbandonare, con la realtà di una città economicamente (e socialmente) frizzante. Nella ricetta le disposizioni che possono invertire «il processo di deregulation in fatto di licenze che ha caratterizzato gli anni passati» e che potrebbe prestare il fianco alla trasformazione di Roma in una città invasa da soli turisti. E poi c’è una «fiscalità di vantaggio sugli affitti lunghi» per bilanciare quelli più brevi oltre che per i negozi «caratterizzanti e di qualità», sul modello di alcune grandi metropoli come Parigi. «Non è Il servizio pubblicato sull’edizione di lunedì con le anticipazioni dello studio della Banca del Fucino auspicabile» una riduzione «del peso della presenza della «pubblica amministrazione» sull’insieme delle attività economiche del Centro storico, e che «è possibile una razionalizzazione della presenza della Pa» nel cuore cittadino, «destinando parte degli oltre 800 immobili di proprietà pubblica alla creazione di hub per l’innovazione, spazi di coworking e incubatori di startup», dice Vladimiro Giacché, responsabile dell’ufficio studi dell’Istituto, mentre presentava i dati. «I privati possono dare un contributo di idee alla città - commenta il presidente della Banca del Fucino, Mauro Masi - L’unicità di Roma è una leva straordinaria». «Vorrei che il Centro fosse meno attraversato e più vissuto - sottolinea l’amministratore delegato della banca, l’ad Francesco Maiolini, che ha rilanciato l’istituto in pieno Covid grazie alla fusione inversa con Igea Banca - Mi piacerebbe che si tornasse a investire sulla residenzialità stabile, quindi che sia dimora di giovani coppie, che possa tornare a vivere il commercio di prossimità prosegue - Vorrei che ci fossero degli incentivi (perché no, anche con l’aiuto delle banche), per il mantenimento delle insegne storiche per la rivitalizzazione delle imprese artigiane. Il Centro va difeso nella sua tradizione legata alla residenza, alla prossimità, ai vecchi negozi, ai laboratori artigianali, altrimenti facciamo perdere valore a questo quartiere e poi la sua attrazione turistica. Chi avrebbe più voglia di venire nel Centro storico se questa città dovesse diventare solo un’attrazione per i turisti?». Giampiero Valenza giampiero.valenza@ilmessaggero.it © RIPRODUZIONE RISERVATA ---End text--- Author: Giampiero Valenza Heading: Highlight: 2,5% è l’incremento dei residenti nel Centro Storico tra il 2021 e il 2023. Nel resto della città è rimasto quasi del tutto invariato 75,1% Stando ai dati dello studio della Banca del Fucino, è la percentuale dell’aumento degli over-75 residenti nel Centro Storico L’AD DELL’ISTITUTO, MAIOLINI: «VORREI CHE IL CENTRO FOSSE MENO ATTRAVERSATO E PIÙ VISSUTO, INVESTENDO SULLA RESIDENZIALITÀ» Image:Da sinistra: Masi, Gualtieri, Tagliavanti e Gianni Sul Messaggero Il servizio pubblicato sull’edizione di lunedì con le anticipazioni dello studio della Banca del Fucino -tit_org- Gualtieri: «Roma torni la capitale deoli affari» Gualtieri rilancia Roma come capitale degli affari «Non siamo solo turismo» -sec_org-