MF
Dir. Resp. Roberto Sommella
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Edizione del 02/07/2025
Estratto da pag. 18
Come usare la finanza per riqualificare il patrimonio edilizio
COME USARE LA FINANZA PER RIQUALIFICARE IL PATRIMONIO EDILIZIO ELa riqualificazione del patrimonio edilizio è una leva cruciale per rispondere alle sfide energetiche, climatiche e sociali che attendono il nostro Paese. La nuova direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia (Epbd IV) e l’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) assegnano al settore residenziale un ruolo centrale nel percorso verso la neutralità climatica. Ma senza una strategia nazionale chiara e integrata, non sarà possibile rispettare gli obiettivi, né mobilitare i capitali necessari.Il sistema attuale, in fase di transizione dopo il superbonus, è privo di una visione organica. Le condizioni di incentivo previste nei prossimi anni risultano molto deboli, e il contesto normativo incerto. Il rischio è che il mercato rallenti, che le famiglie rinuncino agli interventi e che il Paese perda una grande occasione di innovazione, riduzione dei consumi e valorizzazione del patrimonio immobiliare.Serve un modello più strutturato, che superi l’approccio episodico e frammentato degli ultimi anni. Una strategia non condizionata da logiche di breve periodo ma fondata su obiettivi ambientali e sociali di medio-lungo termine che coniughi in modo efficace incentivi pubblici e strumenti di finanziamento privato, valorizzando tutte le risorse disponibili: fondi nazionali, garanzie pubbliche, finanziamenti agevolati, risorse europee.La nostra proposta, frutto di anni di analisi e confronto con operatori e istituzioni, si basa su alcuni pilastri fondamentali: incentivare interventi molto addizionali, ad alta efficacia sotto il profilo della riduzione dei consumi e delle emissioni, rendere gli incentivi accessibili a tutte le fasce di reddito, con una particolare sensibilità per chi versa in condizioni di povertà energetica, stimolare l’attivazione di capitali privati attraverso un sistema di garanzie, e utilizzare in modo selettivo strumenti fiscali, contributi diretti e meccanismi di mercato.Un nodo centrale riguarda la realizzabilità finanziaria degli interventi, soprattutto per le famiglie con minore capacità di spesa. Per questo, oltre a modulare l’intensità degli incentivi, è fondamentale creare condizioni favorevoli all’accesso al credito: servono linee di finanziamento a lungo termine e a tasso ridotto, sostenute da provviste agevolate e da garanzie pubbliche stabili. È altrettanto importante che le regole siano stabili e prevedibili, così da consentire agli istituti finanziari e agli operatori di pianificare i propri interventi con un orizzonte pluriennale.In questo quadro, Rete Irene ha proposto di attivare a livello europeo uno strumento sul modello delle Tltro (Targeted longer–term refinancing operations), dedicato alla transizione energetica. Si tratterebbe di una linea di provvista a basso costo, specificamente finalizzata a sostenere i progetti di riqualificazione profonda, integrabile con garanzie pubbliche europee e nazionali, in grado di massimizzare l’effetto leva e attrarre capitali privati. Il ritardo nell’attuazione potrebbe compromettere anche l’accesso a risorse europee. Parallelamente, è urgente definire in Italia le scelte di politica economica ed industriale in grado di indirizzare le azioni opportune, l’uso delle risorse e la costruzione del Piano nazionale di ristrutturazione previsto dalla Epbd IV, da trasmettere alla Commissione europea entro la fine del 2025. Occorre avviare subito un confronto strutturato con gli attori pubblici e privati coinvolti, per assicurare che il Piano sia operativo e coerente con gli obiettivi comunitari. Senza un’effettiva governance, il rischio è che il recepimento della direttiva si traduca in un adempimento formale, privo di reale capacità attuativa. La transizione energetica dell’edilizia non può essere affidata all’iniziativa dei singoli, né dipendere solo da incentivi fiscali. Va costruita su basi solide, mobilitando le risorse materiali e immateriali del Paese, con regole chiare, strumenti efficaci e un impianto stabile e coerente. È in gioco non solo il rispetto degli impegni internazionali, ma anche la possibilità di rilanciare la qualità urbana, la sicurezza abitativa e la coesione sociale. L’alternativa è un arretramento che nessuno può permettersi. (riproduzione riservata) Virginio Trivella Rete Irene ---End text--- Author: Virginio TrivellaRa Ri Heading: Highlight: Image: -tit_org- Come usare la finanza per riqualificare il patrimonio edilizio -sec_org-