DIARIODIAC
Dir. Resp. Giorgio Santilli
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Edizione del 30/06/2025
Estratto da pag. 19
La rigenerazione urbana a Bologna parte dalle PERIFERIE, ecco 1 progetti in corso all`ombra delle due Torri
VIAGGIO NEL CAPOLUOGO EMILIANO/1 La rigenerazione urbana a Bologna parte dalle PERIFERIE, ecco i progetti in corso all'ombra delle due Torri 29 Giu 2025 di Giusy Iorlano Dall’ex scalo Scalo Ravone che diventa il ‘Sim Bolo Park’ alla rinascita dell’ex mercato ortofrutticolo nel quartiere Navile con la nuova piazza con i giardini della pioggia passando per i nuovi interventi di rigenerazione al Parco del Dopolavoro Ferroviario attraverso la nuova ‘via della Conoscenza’ con una mobilità ‘lenta e sostenibile’ fino al nuovo Museo ‘green dei bambini e delle bambine. Bologna è una città in fermento e, grazie anche ai fondi del Pnrr, sta trasformando i suoi spazi urbani. Bologna è pronta a cambiare volto. La città delle torri, infatti, sta portando avanti da alcuni anni tutta una serie di strategie integrate per migliorare lo spazio urbano e conseguentemente il benessere dei cittadini. Una delle principali necessità di Bologna è, infatti, quella di recuperare e valorizzare spazi sottoutilizzati e pubblici per renderli funzionali sotto diversi profili: sociale, culturale, ambientale e dei servizi. Una spinta è arrivata proprio dalle risorse dei finanziamenti europei puntati su due grandi progetti strategici: Impronta Verde e Città della Conoscenza, che favoriranno una grande trasformazione per tutta l'area metropolitana. La Città della Conoscenza Grazie a 106,6 milioni di euro finanziata grazie alle risorse dei Piani Urbani Integrati (PUI), nell’ambito del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e altre fonti di finanziamento locali ed europee, la Città della Conoscenza è un maxi progetto di rigenerazione del quadrante nord-ovest di Bologna che punta a favorire la crescita e l’attrazione di nuovi centri di ricerca e di formazione avanzata, Vediamo quali sono i progetti prioritari in corso. L’Ex scalo Ravone diventa il 'Sim Bolo Park' e ingloba il Polo della Memoria democratica L’ex scalo Scalo Ravone sarà il centro di un nuovo distretto: attraverso la rigenerazione eco-sostenibile di un area di circa 110mila mq, acquisiti a marzo 2024 dal Comune di Bologna subentrato nella proprietà a Fs Sistemi Urbani (Gruppo Fs Italiane), è in corso quella che la stessa amministrazione di Matteo Lepore non ha esitato a definire come "la più grande acquisizione pubblica dal secondo dopoguerra a oggi". In particolare, il progetto prevede la riqualificazione energetica e sismica degli edifici esistenti, la realizzazione di nuovi spazi e servizi per l’abitare sociale, per il lavoro, per la cultura, lo svago e lo sport e un intervento complessivo di rigenerazione dello spazio pubblico in chiave sostenibile, con la previsione di realizzare una nuova piazza e un nuovo parco urbano. Un progetto, questo di recupero dell’ex Scalo Ravone, approvato lo scorso febbraio, e che vedrà la nascita del “Sim Bolo Park” (dove Sim sta per Sostenibilità, innovazione, mutualismo), un vero e proprio parco urbano con un occhio alla cultura, creatività, innovazione sociale, arti e sport e con l’obiettivo di diventare un nuovo punto di riferimento per la socialità e la cultura della città di Bologna. L’avvio dei lavori, previsto entro il 1° luglio 2025, si dovrebbe concludere e collaudare entro il 31 dicembre 2027. L’investimento complessivo arriva a sfiorare i 58 milioni di euro a cui si aggiungono 21.111.278,10 euro destinati alla realizzazione del Polo della Memoria Democratica, che verrà ospitato all’interno del distretto, spostandosi dalla posizione inizialmente prevista accanto alla Stazione Centrale. Al centro del nuovo distretto sorgerà la Promenade, un percorso ciclopedonale che fungerà da collegamento tra le diverse zone di “Sim Bolo Park”, ma anche come una “quinta alberata” per l’integrazione tra le aree est e ovest del parco. L’area, attualmente cementificata per l’80%, vedrà l’ampliamento delle superfici permeabili e la creazione di nuovi spazi verdi con vegetazione autoctona. Gli interventi mirano anche a ridurre il fabbisogno energetico per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria, migliorare la gestione delle acque piovane e mitigare gli effetti delle isole di calore, in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici. Parallelamente, il Comune di Bologna sta partecipando a un bando per i Piani di Sviluppo, che prevede la disponibilità di ulteriori 10 milioni di euro per la costruzione di edifici di Edilizia Residenziale Sociale nell’ambito del distretto. La fase 2 del progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un campo da calcio con annesso spogliatoio di circa 2 mila metri quadrati, una succursale del Liceo Scientifico Arcangeli e altri edifici residenziali con servizi per il quartiere. La Foresta Urbana andrà a occupare 5mila metri quadrati, alimentando la riqualificazione ambientale dell’area anche per mezzo di nuove piantumazioni. Affacciato su questa, aprirà il Padiglione Eventi: 2.200 metri quadrati che includono dehors e servizi di ristoro e caffetteria. Altro polmone di verde, i 1.300 metri quadrati del Giardino nel Bosco con il suo manto erboso. Spazi di coworking e nuove residenze temporanee per artisti saranno invece ospitate presso i 1.400 metri quadrati di ARTown; mentre attività espositive e laboratoriali avranno sede nei 2.300 metri quadrati del prospiciente padiglione di Temporanea. L’edificio del Gart, oggi inagibile, renderà disponibili altri 2 mila metri quadrati alla città per mostre e laboratori artistici, includendo una caffetteria. Già di pertinenza dello Spazio Bianco, esposizioni ed eventi culturali continueranno a occupare quei 1.540 metri quadrati. Mentre uno spazio Agorà di 4.600 metri quadrati, composto da un grande rettangolo verde, fungerà da area pubblica per la comunità. L'ex-Mercato ortofrutticolo alla Bolognina e la nuova piazza con i giardini della pioggia Piazza giardino - il rendering La rigenerazione del Mercato Navile a Bologna è un progetto di riqualificazione urbana che mira a trasformare un'area di oltre 30 ettari, a nord della stazione ferroviaria, in un nuovo quartiere integrato con alloggi, spazi pubblici e aree verdi. Il progetto prevede un quadro integrato di interventi, finalizzati a implementare la trasformazione e la rigenerazione di una parte importante della Bolognina. All'interno del progetto si prevede, infatti, la riqualificazione degli spazi dell’ex-mercato ortofrutticolo. Anche qui il vincolo della Soprintendenza – l’edificio risale agli anni ’30 – ha imposto particolare attenzione al restauro di tutte le facciate in pietra del portico e della torre. Prevista una passerella vetrata sospesa che servirà da collegamento e nuovi laboratori e attività. Nel progetto rientra la realizzazione del Museo della Casa Popolare che raccoglierà il patrimonio documentaristico dell’Ex istituto autonomo case popolari, in un archivio e in una esposizione permanente. Non solo. Prevista la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. Un progetto che supera i 32,6 milioni di euro che dovrebbe terminare entro settembre 2026. I primi appartamenti sono già stati terminati e a febbraio scorso il comune ha aperto il bando per le prime 33 abitazioni di edilizia sociale, con canoni calmierati, tra via Bassani e via Masina, al Navile. I lavori al cosiddetto “lotto G1” all’ex mercato ortofrutticolo del quartiere sono in fase di ultimazione. Tra gli interventi principali sicuramente vi è, poi, la nuova piazza-giardino, inaugurata lo scorso il 12 aprile tra via Aristotele Fioravanti e piazza Lucio Dalla e che rappresenta un’importante trasformazione per il quartiere Navile e quartiere Bolognina, puntando a creare un’area verde multifunzionale e sostenibile, in linea con le esigenze di rigenerazione urbana. Un’area verde di oltre 3.300 metri quadrati, con nuove alberature, giardini della pioggia che hanno la capacità di immagazzinare acqua piovana che affluisce anche dalle aree pavimentate, in modo da fare confluire in fognatura solo l'acqua in eccesso degli eventi meteorici più estremi: una delle prime applicazioni di soluzioni a base naturale per la realizzazione e gestione di spazi pubblici. E, poi, ancora, uno spazio urbano ricco di panchine e una fontana a raso con 6 getti verticali, creati dall'acqua e dalla luce. Oltre alla fontana a raso circolare con velo d’acqua di pochi centimetri ci sono tre ampie aree a prato all’interno delle quali sono stati messi a dimora alberi e arbusti; sei giardini della pioggia circolari, realizzati sia all’interno delle aree a prato sia nell’area pavimentata centrale; il nuovo percorso carrabile di accesso alla sede di quartiere della Polizia Locale e alla casa di Quartiere. La spesa complessiva della nuova piazza – giardino è stata di circa 1 milione di euro. Questa area realizzata è il primo stralcio del più ampio intervento per connettere la strada e la tettoia con il parco: sarà completato in occasione delle opere di trasformazione della palazzina degli ex uffici del vecchio mercato, previste nell’ambito del piano urbano integrato “Città della conoscenza”, finanziato, come detto, dal Pnrr. Una nuova piazza, questa, che rappresenta un ulteriore tassello nel percorso di riqualificazione dell’ex Mercato ortofrutticolo, già avviato con la realizzazione, appunto, di piazza Lucio Dalla, della casa di quartiere Katia Bertasi, della palestra e del Cau di via Svampa. Il Parco del Dopolavoro Ferroviario (DLF) Il Parco del Dopolavoro Ferroviario (DLF), la cui realizzazione risale alla fine degli anni ‘20, sarà oggetto di diversi interventi di rigenerazione che interverranno sugli edifici e le aree verdi del Parco e diventerà un polo culturale e sportivo di nuova generazione, un rinnovato centro della vita notturna cittadina, gestito attraverso forme innovative di collaborazione e partnership pubblico-private. Il comune di Bologna ha acquistato l'intero complesso immobiliare di via Sebastiano Serlio da FS Sistemi Urbani per 2,2 milioni di euro. Verranno restaurate l'arena Puccini e la fontana, riqualificati gli spazi aperti e realizzate le reti dei sottoservizi per interventi dal valore di 6,5 milioni di euro: l'inizio dei lavori è previsto entro dicembre 2025 e la consegna nel 2027. L'investimento complessivo è di 11 milioni di euro. Il primo stralcio di lavori, finanziati grazie a fondi PNRR, riguarderanno il cosiddetto “Asse monumentale”, il cui perimetro è all’interno dell’area vincolata dalla Soprintendenza. In particolare, gli interventi, compresi nel Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, includono il restauro e rifunzionalizzazione dell’arena Puccini come luogo specifico per spettacoli e cinema all’aperto con recupero all’uso del palco e della torre scenica, in quanto principale elemento iconico e identificativo dello spazio del DLF e della sua offerta culturale. Fra i lavori in lista c'è anche quello del restauro della fontana posta sull’asse monumentale con accesso da via Serlio, ma verranno riqualificati anche gli spazi aperti (pavimentazioni, aree permeabili, predisposizione per futuri servizi) di tutta l'area e verranno realizzati sottoservizi della parte di area di intervento, nel rispetto della funzionalità prevista per l’intera area di progetto. La Via della Conoscenza La Via della Conoscenza trasformerà in modo sostanziale la zona della stazione e della Bolognina rendendole un polo culturale diffuso. I lavori di riqualificazione, inseriti nel Piano urbanistico integrato e finanziati con oltre 3,2 milioni di euro del Pnrr e più di 2,8 milioni di euro di risorse nazionali, hanno l’obiettivo di collegare con nuovi servizi e infrastrutture la stazione centrale e l’area intorno a Piazza Lucio Dalla al Tecnopolo, alla fiera e all’ex scalo Ravone nell’ambito del generale rilancio di tutto il quadrante nord-ovest di Bologna. Attraverso una rete dedicata alla mobilità lenta fatta da percorsi ciclabili e spazi pubblici pedonali sarà un percorso che connetterà fisicamente luoghi importanti per la scienza e la ricerca ma anche luoghi della memoria e di importanza storica che verranno valorizzati attraverso la creazione dei nuovi “HUB della Conoscenza” che diverranno le principali “piazze” di questo grande percorso culturale diffuso. Non solo. Previsto un sistema di percorsi riconoscibili e attrezzati con tecnologie digitali per la mobilità dolce e smart, protetti dalle intemperie con sistema di illuminazione LED e sensoristica per il controllo della qualità dell’aria e della sicurezza lungo il percorso. La copertura del circuito è realizzata con oggetti architettonici leggeri, evoluzione dell’idea storica del portico urbano, che sappiano dialogare con il paesaggio. Il percorso sarà caratterizzato da punti informativi (le c.d. "stazioni" della via della conoscenza), localizzati nei punti cardine. Le stazioni vengono valorizzate attraverso il riuso e la ri-funzionalizzazione ecosostenibile di strutture edilizie pubbliche esistenti (Caserme Rosse, ex-parcheggio Giuriolo, case di guardia ai Sostegni del Navile). La fine dei lavori è prevista per il mese di marzo 2026. Il Museo dei bambini e delle bambine Al Pilastro, all’interno del parco Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Otello Stefanini, nascerà il nuovo Museo dei bambini e delle bambine di Bologna: un nuovo polo culturale di rilevanza nazionale, dedicato all’educazione, alla conoscenza e allo svago, rivolto ai bambini da 0 a 12 anni. Grazie a un investimento di oltre 3 milioni e seicentomila euro del Pnrr il nuovo museo dovrebbe vedere la fine dei lavori a dicembre 2026. Un’opportunità di riqualificazione e riscatto per il Pilastro, un quartiere della città delle Torri caratterizzato da una difficile realtà socio-economica. Il progetto è stato selezionato tramite un concorso di progettazione internazionale promosso dal Comune insieme all’Ordine degli Architetti che è rimasto aperto dall’1 novembre al 12 dicembre 2022. Ad aggiudicarsi il concorso il raggruppamento temporaneo di imprese guidato dallo studio romano Aut Aut Architettura. In legno, su due piani, con un tetto utilizzabile e un giardino l'edificio, 1.500 metri quadrati, sorgerà accanto alla casa gialla del Pilastro e alla biblioteca Spina e avrà a disposizione un viale immerso nel verde e un giardino pensile sul tetto. L'edificio, che avrà spazi 'fluidi' e multifuzionali al suo interno e vedrà un largo impiego del legno (più ecocompatibile, e consente tempi più veloci di realizzazione). Anche dal punto di vista impiantistico si è puntato ad un’architettura sostenibile, efficiente e dall’impronta ambientale minima. In particolare, partendo dall’idea che l’esperienza museale debba essere pensata a partire dal parco pubblico, il piano terra dell’edificio risulta essere completamente trasparente, stabilendo continui rapporti interno – esterno sia a livello visivo che di attività. Al primo piano il percorso espositivo-esperienziale si articola nella sequenza di stanze tematiche ed atelier facenti riferimento alle tre interessanti tematiche previste dal progetto curatoriale: Spazio, Memoria e Città. Il giardino olfattivo in copertura costituisce il culmine dell’esperienza fatta all’interno del museo e sarà caratterizzato, grazie ad un’accurata selezione di essenze botaniche, da aromi diversi a seconda della stagione. ---End text--- Author: Giusy lorlano Heading: Highlight: Image: -tit_org- La rigenerazione urbana a Bologna parte dalle PERIFERIE, ecco 1 progetti in corso all'ombra delle due Torri -sec_org-