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Dir. Resp. Tommaso Cerno
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Edizione del 30/06/2025
Estratto da pag. 2
Roma caput islam - Altro che nuovi edifici Ecco la mappa di tutte le moschee illegali
Ecco la mappa delle moschee abusive della Capitale Scantinati, garage, magazzini trasformati in luoghi di culto Evoglionopurecostruireunaltrograndecentrodipreghiera Ma il tentativo di conquista dell’Islam non si ferma qui AMestrel’invitoaconvertirsiarrivanellacassettadellaposta DI FRANCESCA MUSACCHIO alle pagine 2 e 3 Altro che nuovi edifici Ecco la mappa di tutte le moschee illegali Nel 2015 erano già 38 ma da allora il numero è aumentato Scantinati, garage, magazzini trasformati in luoghi di culto La «legge anti-moschee» del 2024 è ancora in attesa al Senato Roma Caput Islam ••• A Romai luoghi di preghiera islamici sono ormai più di cinquanta. A distanza di anni, la situazione non solo non è cambiata: si è cristallizzata in una realtà parallela che corre su un binario separato rispetto allo Stato. Un mondo composto da «sale per pregare» ricavate in garage, scantinati, magazzini, ex negozi e capannoni industriali, dove ogni venerdì si riuniscono centinaia di fedeli musulmani per la preghiera. Strutture nate al di fuori di ogni pianificazione urbanistica, prive spesso dei requisiti minimi di sicurezza e che sfuggono ai controlli delle autorità. Eppure, tutto questo era già noto. Da anni si parla di moschee «clandestine» o «non autorizzate». Dal centro alle periferie, passando per la Circonvallazione Gianicolense, le sale di preghiera non autorizzate a Roma sono aumentate. Nella Capitale della cristianità l’Islam si espande a macchia d’olio, arrivando anche a «sconfinare» accanto alle chiese, come nel caso del centro culturale islamico di piazza Vittorio proprio sul sagrato della parrocchia di Sant’Eusebio o quella in via di San Vito a pochi metri da un’altra chiesa. Nel 2015 se ne contavano 38, ma si ipotizzava che le realtà effettive fossero almeno il doppio. A distanza di quasi dieci anni, le cifre sono cambiatenella sostanza e nella forma: oggi quei centri sono aumentati, più strutturati e soprattutto più radicati nei quartieri della capitale. Il cuore dell’Islam romano non batte nei locali della Grande Moschea dei Parioli, l’unica struttura ufficialmente riconosciuta dallo Stato italiano. Oggi il panorama è molto più complesso. Quartieri come Centocelle, Tor Pignattara, Torre Angela, la Magliana e il Prenestino ospitano decine di sale di preghiera informali. E proprio a Centocelle nascerà a breve una nova moschea, la seconda più grande della Capitale dopo quella dei Parioli.Sarà riconoscibile, visibile. Ma il resto rimane nei garage, con tutto quello che questo comporta, perché nell’edificio di piazza delle Camelie non confluiranno le sale di preghierasparse nel quartiere o in quelli limitrofi. A maggio 2024 la Camera ha approvato la cosiddetta »legge anti-moschee», che ora é in attesa di essere discussa al Senato. È stata definita tale dalla comunità islamica italiana che si è subito mobilitata per contrastarla. La proposta, a prima firma del capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, modifica l’articolo 71 del Codice del Terzo Settore e interviene sulla compatibilità urbanistica delle sedi usate dalle associazioni di promozione sociale. In sostanza, stabilisce che solo le confessioni religiose che hanno firmato un’Intesa con lo Stato possano accedere a benefici per l’uso di spazi destinati al culto. Le altre, tra cui l’Islam, restano escluse. E questo, per la maggior parte delle sale da preghiera islamiche in Italia, potrebbe significare una sola cosa: chiusura. A Roma, come nel resto del Paese, gran parte dei luoghi di riunione per la preghiera non hanno sede in immobili con idonea destinazione d’uso. Sono locali adattati, concessi in affitto da privati, spesso in zone periferiche, dove l’offerta di immobili è più economica e i controlli meno stringenti. Se la legge dovesse passare anche in Senato, centinaia di questi luoghi rischierebbero lo sfratto o la chiusura forzata. La comunità islamica parla di «legge iniqua, anti-costituzionale e discriminatoria» con il «chiaro intento di colpire la nostra comunità». La questione si trascina da decenni. L’Islam italiano, pur rappresentando tra i due e i tre milioni di persone, non ha mai ottenuto l’intesa con lo Stato. Questo perché non esiste un referente unitario e riconoscibile. E se questa legge sarà approvata, il 90% dei luoghi di culto islamici potrebbe chiudere. Ma in assenza di una normativa chiara, il rischio è duplice: da un lato lo Stato lascia proliferare situazioni fuori controllo, dall’altro reagisce con leggi che rischiano di trasformare un problema urbanistico in un conflitto identitario. E Roma, ancora una volta, si conferma laboratorio di un’integrazione mancata. Nel frattempo,le «moschee» informali continueranno a esistere. Invisibili, non registrate, non regolamentate, fuori da ogni intesa e ogni legge. Nei quartieri romani dove più alta è la concentrazione delle sale di preghiera, i residenti devono accettare, senza poter fare nulla, le «moschee» nei box auto, magari accanto a quello in cui tutte le sere parcheggiano la propria automobile, come accade da anni in alcune realtà a Tor Pignattara. ©RIPRODUZIONE RISERVATA ---End text--- Author: FRANCESCA MUSACCHIO Heading: Roma Caput Islam Highlight: Image:Centri di preghiera non autorizzati Rome Muslim Faith Center Via di San Vito, 12/A, 00186 Roma Masjid Baitul Noor Circonvallazione Gianicolense, 223, 00152 Roma Masjid Abu Bakar Viale Irpinia, 4/6, 00176 Roma Moschea di Piazza Vittorio – Via di San Vito, 00185 Roma R O M A Moschea Torpignattara Via della Marranella, 49 Moschea El Fath Via della Magliana, 76 G, 00146 Roma Moschea via Lodovico Pavoni, 45, 00177 Roma Centro Islamico Culturale Bangladesh-Italia Via dei Gladioli, 14, 00172 Roma Istituto Culturale Islamico Via Tagaste, 119, 00121 Roma Moschea Al Huda Via dei Frassini, 4, 00172 Roma Moschea Al Rahma (Masjid Al Rahman) Via Padre Agostino Fioravanti, 105, 00132 Roma Moschea Via Filippo Parlatore, V ss.n.c., 00172 Roma Centro Islamico Al Manar Via Giuseppe Toraldo, 19, 00133 Roma Moschea Via Nicolò Romeo, 14, 00133 Roma Salaam Palace Via Arrigo Cavaglieri, 8, 00173 Roma Centro Culturale Islamico Baitul Hamd Via dell’Airone, 10, 00169 Roma Centocelle – Al Huda Via dei Frassini, 4, 00172 Roma La mappa Ecco la cartina di Roma in cui si vedono alcuni dei centri/sale di preghiera non autorizzati ma in cui si ritrovano i fedeli In preghiera Un gruppo di fedeli intenti a pregare -tit_org- Roma caput islam Altro che nuovi edifici Ecco la mappa di tutte le moschee illegali -sec_org-