SOLE 24 ORE
Dir. Resp. Fabio Tamburini
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Edizione del 25/06/2025
Estratto da pag. 8
Ance: «Agenda chiara per le città, va avanti il 60% del Recovery» Assemblea. L’associazione dei costruttori punta su quattro fronti tra cui rigenerazione urbana e abitare. Brancaccio: «Piano casa accessibile» ROMA Kronos e kairos, titani e dei, il tempo cattivo e quello buono, ma soprattutto il «tempo giusto». È il titolo con cui Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, ha battezzato l’assemblea 2025 ieri in scena all'Auditorium della Conciliazione di Roma. «Se Kronos segna inesorabilmente il tempo, kairos rimette al centro la nostra capacità di agire – scandisce dal palco la presidente Federica Brancaccio -. Il tempo non è solo una progressione numerica di istanti ma anche ciò che possiamo scegliere di fare». E sceglie quattro direttrici l’Ance, quattro gambe sulle quali far marciare il settore nei prossimi anni - rigenerazione urbana e accesso alla casa, infrastrutture per l’adattamento, rivoluzione digitale, dignità del lavoro e formazione - dopo la chiusura della irreplicabile stagione del Superbonus e l’avvio alla conclusione, tra un anno esatto, a quella del Pnrr che per il vicepresidente della Commissione Raffaele Fitto non potrà essere prorogato «non per una presa di posizione» ma per le regole europee anche se «sono state introdotte alcune importanti possibilità» come quella di muovere alcuni progetti del Pnrr al Programma di coesione. Fitto parla all’auditorium dove in prima fila sono schierati il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, quello della Pa, Paolo Zangrillo e l’ex commissario europeo Paolo Gentiloni. E ricorda la revisione di medio termine delle politiche di coesione: «Due settimane fa con il commissario Dombrovskis abbiamo presentato una comunicazione che rafforza alcuni elementi di flessibilità che sono decisivi, più importanti per l’attuazione del Pnrr» che consentirà di finanziare progetti su competitività, energia, acqua, difesa e casa. E proprio alla casa che Brancaccio dedica un passaggio centrale nella sua relazione quando parla di progetti urbani che si barcamenano tra «procedure infinite e finanziamenti a singhiozzo». Per questo «chiediamo al Governo di definire un’agenda per le città con responsabilità chiare e risorse certe». I costruttori pensano al programma numero uno, quello in cima alla lista quando si parla di città e di crisi abitativa: «L’Ance - prosegue Brancaccio - ha elaborato, insieme a Confindustria, un piano per la casa accessibile che permette di mobilitare risorse private, assistite da garanzie pubbliche, sfruttando la sinergia tra operatori ed enti territoriali. Ma finora non è stato possibile incanalarla nei giusti binari». L’assemblea è anche l’occasione per presentare qualche numero e dare due buone notizie: la prima è che sul Pnrr «siamo più avanti di come sembra», perché a fine febbraio secondo l’Osservatorio Pnrr dell’Ance, il 60% dei cantieri è a buon punto e cioé è in corso o concluso. La seconda arriva dal Cresme e parla la lingua delle riforme: secondo il centro di ricerche i tempi di affidamento di una gara in Italia passano da 14,3 a 4 mesi mentre per i lavori finanziati dal Pnrr va ancora meglio: si passa da quasi 17 a 3 mesi. Ma la burocrazia è dura a morire un po’ ovunque per cui su 16mila progetti in 136 Paesi il Cresme ha valutato un ritardo nel completamento nel 92% dei casi con un aumento dei costi delle opere nell’85 per cento. Corre la spesa dei Comuni in opere: dal 2018 è più che raddoppiata (+129%), passando da 9,5 miliardi di euro a oltre 21,7 miliardi nel 2024, mentre negli ultimi due anni è aumentata del 64%. E di grandi opere, una in particolare, ha parlato anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha sottolineato, come già aveva fatto qualche ora prima intervenendo alle celebrazioni per i 60 anni dell’Oice, che per il Ponte sullo Stretto «manca solo l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess, ho chiesto una verifica dei tempi e dovrebbe essere entro luglio». Salvini ha innanzitutto ricordato gli 80 milioni destinati nel decreto economia di qualche giorno fa, «il primo anticipo» per la rigenerazione urbana, ma ha anche tracciato un bilancio dei quasi tre anni alla guida del dicastero di Porta Pia: «Abbiamo investimenti in corso per 204,6 miliardi» di cui 81 per le ferrovie, 37 miliardi per le strade e 12 miliardi per l’acqua. Il ministro ha annunciato a breve «la definizione della revisione del Testo unico sull’edilizia» mentre alle società di ingegneria e architettura dell’Oice ha fatto aperture sulla questione delle anticipazioni contrattuali per i progettisti sui quali, ha detto il ministro, «stiamo lavorando nell’ambito degli emendamenti sul decreto infrastrutture». E infine sulla replicabilità del Pnrr, sogno proibito di molte imprese, è intervenuto Paolo Gentiloni, già commissario europeo per gli affari economici. «Il Pnrr non è finito - ha detto non vorrei che ne parlassimo al passato» perché «se parlare di proroghe è complicato al tempo stesso dobbiamo come italiani mettere al centro della nostra iniziativa in Europa la necessità di ripetere un’operazione di finanziamento comune». Ma prima, ricorda il Commissario, bisogna chiudere questo ciclo «con ancora 100 miliardi da spendere». Il tempo corre, un po’ tiranno, un po’ giusto. © RIPRODUZIONE RISERVATA ---End text--- Author: Flavia Landolfi Heading: Highlight: Salvini: «In campo 204 miliardi di investimenti, per il Ponte sullo Stretto Cipess entro luglio» Image: -tit_org- Ance: «Agenda chiara per le città, va avanti il 60% del Recovery» -sec_org-