SOLE 24 ORE
Dir. Resp. Fabio Tamburini
Tiratura: 61990 - Diffusione: 120223 - Lettori: 770000
Edizione del 25/06/2025
Estratto da pag. 30
La casa in centro a Milano è cresciuta in 50 anni più dell’indice di Borsa In 10 anni il fatturato residenziale è aumentato del 49% a quota 123,7 miliardi Sul 2025 attese 770mila compravendite con prezzi in salita sino al 5 per cento Real estate MILANO In 50 anni ha reso più la Borsa o la casa? «Fatto 100 l’anno base di riferimento, appunto il 1975, da allora il Ftse Italia Mib storico (in base ai dati di Borsa italiana) è cresciuto del 3.369%, il tasso medio di interesse sui titoli di Stato del 2.900%, l’indice del prezzo dell’oro dollaro/oncia del 2.139%, l’inflazione del 1.250 per cento. E se una casa nel centro di Roma, cresciuta del 3.228%, “tallona” l’indice di Borsa, il centro di Milano batte tutti, con una rivalutazione in mezzo secolo pari al 3.529 per cento». Così Mario Breglia, presidente e fondatore di Scenari Immobiliari spiega non solo come – al netto delle vicende giudiziarie – il mercato residenziale milanese non conosca freni, ma anche come tutto il comparto italiano si confermi molto resiliente. L’occasione è stata la presentazione, ieri a Milano, dell’Osservatorio sull’Abitare, realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co. nel corso del Quarto Forum dell’Abitare. In dieci anni, il fatturato del comparto residenziale italiano è cresciuto del 49%, fino a toccare 123,7 miliardi di euro nel 2024 (+5,7% rispetto al 2023) e con una stima di crescita, nel 2025, dell’8 per cento. Nel 2024 si sono raggiunte le 720mila abitazioni compravendite (+1,4% sul 2023, di cui solo 55mila nuove costruzioni. Per paradosso, appena sei per ciascun comune italiano. Per il 2025 si stima che le compravendite arriveranno a circa 770mila (anche qui, solo 66mila le nuove). E i prezzi? Non caleranno. Dopo un incremento del 2,2% nel 2024 sul 2023, la stima per quest’anno è che i valori possano aumentare fino al 5% per la ridotta disponibilità di un’offerta abitativa adeguata alla domanda, soprattutto nei mercati dei capoluoghi più attrattivi e loro hinterland. In particolare, proprio la carenza strutturale di nuove costruzioni porterà i prezzi del nuovo a crescere dal 5,8% del 2024 al 6,5% atteso nel 2025. «Ormai non si parla più di “casa” come oggetto ma è “l’abitare” il centro della nostra analisi – ha spiegato Breglia –. La ricerca di un quartiere giusto dove vivere vale quanto e forse più del prezzo di acquisto. La presenza di verde, sicurezza, scuole, servizi rappresentano necessità fondamentali. Carenza di nuovo e meno offerta anche di usato (anche per la spinta delle locazioni brevi) fanno crescere i prezzi, decisamente superiori all’incremento dei redditi. Con enorme ritardo si inizia a parlare di investimenti in residenze da parte del settore pubblico. Ma i grandi investitori sono ancora disincentivati nel nostro Paese». «Se guardiamo a Milano – ha aggiunto Giuseppe Crupi, ceo di Abitare Co. – il capoluogo non è più in grado di soddisfare le richieste abitative. È arrivato il momento di pensare a un mercato che comprenda tutta la città metropolitana, quindi anche tutti i comuni limitrofi collegati col capoluogo da linee metropolitane e ferroviarie». «Il residenziale è un comparto che, rispetto ad altri, può beneficiare anche di investitori non core – ha spiegato Corrado Trabacchi (Orion Capital Managers) – ma le lentezze sui permessi, l’assenza di regole chiare sulla rigenerazione urbana dirottano capitali altrove. I business plan si allungano e i cicli economici si accorciano. Noi investiamo molto di più in Spagna. Inoltre, il nanismo degli operatori offre solo piccole operazioni. Difficile acquistare piattaforme e società quotate». Se il Piano casa del Governo si muove faticosamente, con una dotazione iniziale di 660 milioni (tra progetti pilota 2027-2028 e implementazione 2028-2030), oltre alle risorse del Pnrr non utilizzate nei programmi Pinqua (tra 300 e 400 milioni), «in assenza di una legislazione nazionale aggiornata, per il Piano casa da 10mila nuove unità del Comune di Milano abbiamo già ricevuto 24 proposte di manifestazioni di interesse da parte di privati», ha concluso l’assessore all’Urbanistica del capoluogo lombardo, Giancarlo Tancredi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ---End text--- Author: Laura Cavestri Heading: Real estate Highlight: Lentezze sui permessi, regole opache o carenti sulla rigenerazione dirottano capitali verso mercati più competitivi Image:Il confronto Andamento dell’indice azionario Ftse Mib storico, del tasso d’interesse dei titoli di Stato, dell’indice dei prezzi nominali del settore residenziale a Milano centro e a Roma Centro e dell’inflazione. 1975=100 Indice azionario Ftse Italia Mib Storico Tasso medio interesse titoli di Stato 2025 4.000 2025 3.369 2.900,8 2.700 1.400 100 1975 1975 100 2025 2.139 1975 100 100 Indice prezzi residenziali Indice prezzi residenziali a Roma centro a Milano centro Inflazione 2025 2025 4.000 Indice prezzo dell’oro $/oncia 3.529,4 3.228,1 2.700 1.400 100 2025 1975 100 1975 100 Nota: stima 2025; Fonte: Scenari Immobiliari 1975 100 1.250,2 -tit_org- La casa in centro a Milano è cresciuta in 50 anni più dell’indice di Borsa -sec_org-