DIARIODIAC
Dir. Resp. Giorgio Santilli
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Edizione del 24/06/2025
Estratto da pag. 2
LABORATORIO ISKRA Bagnoli, secondo le associazioni rischi sulla rigenerazione con l’America’s Cup 23 Giu 2025 di Gabriele Caruso A parere dell’Amministrazione Comunale di Napoli, la competizione di vela fissata per il 2027 rappresenterà un potente ed ulteriore catalizzatore alla complessa opera di bonifica, già avviata e sin qui in linea con il cronoprogramma. Secondo il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, questo evento rappresenta infatti un’opportunità unica per Napoli, non solo per promuovere il territorio, ma anche per attrarre investimenti e turisti da tutto il mondo. Il progetto di rigenerazione urbana di Bagnoli sembra finalmente arrivare alla conclusione. Avviata ormai da anni, la riqualificazione del quartiere dell’area occidentale di Napoli dovrebbe ricevere un’accelerata grazie alla 38esima edizione dell’America’s Cup in programma nel 2027. Una decisione ufficializzata nei mesi scorsi, frutto di un intenso lavoro sotto traccia portato avanti con riservatezza dal sindaco Gaetano Manfredi e dal governo guidato da Giorgia Meloni. Le gare della più antica e prestigiosa competizione di vela a livello internazionale si svolgeranno tra Castel dell’Ovo e Posillipo, mentre Bagnoli ospiterà le basi dei team sfidanti. Una scelta non casuale quella del quartiere flegreo, se si pensa che la Coppa America è destinata a generare un indotto stimato di un miliardo di euro. Secondo il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, questo evento rappresenta infatti un'opportunità unica per Napoli, non solo per promuovere il territorio, ma anche per attrarre investimenti e turisti da tutto il mondo: “Abbiamo lavorato duramente al dossier in questi mesi insieme al Governo, vincendo la competizione con altre città e cogliendo uno straordinario successo, che produrrà enorme impatto economico sul territorio come accaduto in passato per Barcellona e Valencia. Napoli è pronta ad accogliere la più importante competizione velica del mondo”. A parere dell’Amministrazione Comunale di Napoli, l’America’s Cup rappresenterà un potente ed ulteriore catalizzatore alla complessa opera di bonifica e riqualificazione di Bagnoli, che è stata già avviata e procede secondo il programma. Questo evento sportivo offre di fatto una testimonianza concreta del potenziale dell’area, anticipando gli scenari futuri in termini di sviluppo turistico, valorizzazione dell’economia del mare, crescita dell’imprenditoria locale e formazione di nuove competenze, che il processo di rigenerazione urbana mira a realizzare. “Su Bagnoli noi abbiamo già il progetto approvato – rende noto il Sindaco Manfredi. “Ci saranno risorse nazionali, risorse del Comune che dovranno essere sbloccate, più altri investimenti che arriveranno. Abbiamo un piano dettagliato che ci consentirà di fare tutti gli interventi necessari, non solo per l’evento ma anche per le infrastrutture che resteranno alla città”. Il Governo e l’Amministrazione Comunale hanno scelto così di investire con decisione su Bagnoli, per restituire finalmente il quartiere alla città e ai cittadini. Ma secondo diversi comitati e associazioni bagnolesi si sta cantando vittoria troppo presto. Di fatto, il progetto di ospitare l’America’s Cup ha suscitato preoccupazione in molte di queste realtà territoriali riguardo ai rischi ambientali e alla gestione dell’evento. “L’America’s Cup non deve essere vista come pretesto per approfittare del territorio, ma deve mirare a risanare quelle che sono le problematiche che oramai lo affliggono da anni. Di conseguenza, se l’arrivo dei fondi non coincide con l’accrescimento dei servizi sociali, l’ampliamento degli spazi a disposizioni della cittadinanza, il miglioramento delle strutture sanitarie e la creazione di ulteriori posti di lavoro, non si può parlare veramente di sviluppo del territorio di Bagnoli”, afferma Umberto Martellotta del Laboratorio Politico Iskra. “Non servono ulteriori fondi per un piano di cementificazione, che già vede coinvolta la colmata. Fin dall’inizio del suo insediamento, il sindaco Manfredi ha parlato di tombatura, ossia una copertura di cemento che conterrebbe all’interno il materiale tossico. In questo modo verrebbe esclusa la possibilità di rimozione e il ripristino dell’originaria linea di costa, ossia una soluzione che invece noi chiediamo insieme alla maggior parte dei comitati del quartiere. L’amministrazione preferirebbe una tombatura perché permetterebbe di risparmiare soldi e tempo. Questo andrebbe però a discapito non solo della salvaguardia ambientale, ma anche della vivibilità e fruibilità di quei luoghi dato che tale soluzione escluderebbe di fatto la possibilità di fare delle spiagge indirizzerebbe i lavori verso la realizzazione di nuovi edifici e ulteriori cementificazioni”. “Adesso con l’arrivo dell’America’s Cup, l’amministrazione comunale intende affiancare al progetto previsto per la colmata anche un nuovo piano di cementificazione, favorendo l’edilizia privata che coinvolgerebbe l’intero territorio. Questo ha rimesso in discussione tutti i piani che in questi anni sono stati promessi ai bagnolesi. Penso, ad esempio, alla realizzazione del parco verde, ora rimesso in discussione per fare spazio alla costruzione delle strutture necessarie per ospitare questo grande evento sportivo e i servizi del suo indotto: ristoranti, alberghi, negozi”. “Analogo discorso vale per le infrastrutture come i parcheggi – continua Martellotta – perché un ulteriore cementificazione della zona sarebbe contraria al progetto originario, oltre a dar vita ad un corto circuito a livello normativo. Il Decreto Musumeci sottolinea di fatto l’impossibilità di cementificare ulteriormente a Bagnoli. Noi non vogliamo che si tragga profitto dal quartiere accrescendo la densità abitativa trasformandolo in un’area focalizzata sul divertimento e sui grandi eventi per ricchi privati e turisti, a maggior ragione considerando che il territorio è interessato dal fenomeno bradisismico”. “A nostro avviso, questo fenomeno geologico rende necessario un ripensamento, da parte dell’amministrazione, dei programmi riguardanti il sistema infrastrutturale. Tali piani prevedono l’implementazione del collegamento tra il centro di Napoli e la periferia di Bagnoli con l’aggiunta di una linea (il prolungamento della linea 6), che non comunica con le linee ferrate già presenti sul territorio. Per quanto sia lodevole questa iniziativa, secondo noi, questo non risolve i problemi di viabilità del quartiere, emersi con grande gravità a causa di questo movimento del suolo e dei numerosi grandi eventi ospitati presso lo stadio Maradona”. “C’è la via che parte da Via Nuova Bagnoli e che arriva a Coroglio, puntualmente congestionata durante il fine settimana a causa del traffico per gran parte generato dai locali della movida che si trovano in quella zona. Poi abbiamo in zona tre fermate della cumana che, nel momento in cui abbassa il passaggio a livello per permettere il transito del treno, bloccano una parte di quartiere. Tale contesto impedisce il passaggio di mezzi quali le ambulanze. Parlare pertanto di implemento dei trasporti è importante, ma tenendo anche conto della viabilità e soprattutto investendo in un miglioramento della stessa: eliminazione dei passaggi a livello, miglior connessione tra le pre-esistenti Cumana EAV e linea 2 FS, miglioramento della frequenza delle corse e prolungamenti orari che permettano di muoversi nello stesso quartiere a piedi. Oggi, se si vuole arrivare in 10 min da Bagnoli a Fuorigrotta, è necessario un mezzo privato: domani non dev’essere così”. “È chiaro – conclude Martellotta – che per valorizzare il quartiere è necessario renderlo realmente a misura di cittadino. Questo vale tanto di Bagnoli, quanto per Fuorigrotta e Napoli. Piuttosto che parlare di cementificazione, investiamo nella messa in sicurezza sismica delle abitazioni originaria, bonifichiamo creando posti di lavoro per chi si è ammalato a causa dell’inquinamento, rimuoviamo la Colmata restituendo a Napoli e a tutti i suoi abitanti un polmone verde e una spiaggia fruibile da tutti (anziani, bambini e disabili compresi)”. Parole importanti dalle quali deriva che la capacità della città di affrontare con competenza questa grande sfida, dipende anche dal coinvolgimento attivo delle realtà territoriali nel progetto di rigenerazione dell’area individuata per accoglierla. ---End text--- Author: Gabriele Caruso Heading: Highlight: Image: -tit_org- Bagnoli, secondo le associazioni rischi sulla rigenerazione con l’America’s Cup -sec_org-