MESSAGGERO ROMA
Dir. Resp. Massimo Martinelli
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Edizione del 24/06/2025
Estratto da pag. 37
Il nuovo Sistema direzionale si sposta sull`asse Eur-Ostia
Il nuovo Sistema direzionale si sposta sull’asse Eur-Ostia IL FOCUS A volte ha etichette iper burocratiche, noiose, dietro le quali si nasconde un lavorio che ha pure delle sfumature artistiche. Come si potrebbero leggere le centinaia di architetti che si sono passati tra le mani le centinaia di progetti scaturiti con il PNRR? E noon solo con questo. «Si lavora bene se si spende bene e noi quest’anno abbiamo affrontato anche il Giubileo», ha sottolineato il sindaco Gualtieri. Nella mattinata di ieri si è avuto un saggio delle nuove abitudini della Capitale. Goniometri e Autocad per colazione. E si scopre che si può anche tornare indietro e dire: ma sì, tutto sommato questi uffici stanno bene in un altro punto della città. È successo quando i 35 giovani architetti, selezionati su 350, del Laboratorio 050 realizzato con Risorse per Roma, hanno esposto le loro idee al primo cittadino capitolino e al suo delegato all’urbanistica. «Lo SDO? Si può superare». Il Sistema direzionale orientale si può spostare a ovest, invece rimanere nel versante est della città. Un’idea che dimostra la versatilità dei progetti in ballo ma anche quel che in questi anni è successo in quel versante che si era immaginato più a vocazione direzionale e che invece sta rivelando un’altra anima. Dice l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia: «Superare l’idea dello SDO e spostarlo a ovest, verso l’asse Eur-Ostia ha un senso perché fa rima con il progetto di realizzare a est il nuovo stadio della Roma e il campus universitario della Sapienza, cioè il Technopole». Ragionare per quadranti e necessità è un’impostazione che si recuperata e che è diventata un po’ un dogma negli uffici capitolini. Che ha pervaso il Dipartimento capitolino PNRR, guidato da Raffaele Barbato, e messo in piedi dal niente, solo per affrontare le trasformazioni in corso nella Capitale. Trasformazione non facile nemmeno da raccontare. «E ci sarebbe da parlare di tutto quello che è rimasto fuori», insisteva ieri il primo cittadino. E così anche allo Sdo può capitare di evolvere e di spostarsi «su altri grandi assi strategici di trasformazione della città dei prossimi decenni», spiega Veloccia, commentando il lavoro dei giovani professionisti. «Nel passato abbiamo pensato poco al futuro della città e oggi invece dobbiamo coniugare le azioni che si fanno con le prospettive future». «Faccio un esempio. L'idea di riconfigurare la città nei termini di uno sviluppo verso ovest di tutta la direzionalità pubblica ci serve per superare la visione ereditata dal passato dello sviluppo verso est e lo Sdo che sostanzialmente è fallita, tanto che stiamo reimmaginando Pietralata sostituendo lo Sdo con una vocazione sportiva-tempo libero (lo stadio della Roma) e una funzione di grande innovazione (Rome Technopole). L'Agenzia del Demanio sta trasferendo diversi ministeri all'Eur», ragionava ieri Veloccia. Altro tema: i servizi nei Municipi. «Il sistema delle biblioteche, i lavori che si stanno facendo nelle scuole, nei centri civici e i laboratori di quartiere. È fondamentale sistematizzare tutto ciò in una visione e questo ci consente di poterlo fare», ha concluso Veloccia. O come ha sintetizzato Gualtieri: «Abbiamo piennerizzato la città». La città che inventa neologismi e che trasforma pure il vocabolario. Ste. P. ---End text--- Author: Ste P Heading: Highlight: L’ASSESSORE VELOCCIA: «A EST RESTA LA VOCAZIONE SPORTIVA E SCIENTIFICA CON LO STADIO DELLA ROMA E IL TECNOPOLO» LA PROPOSTA DEI GIOVANI ARCHITETTI CHE HANNO OFFERTO PROSPETTIVE PER UN’AGENDA URBANA Image:La zona nell’ex Sdso dove sarebbe dovuto sorgere il Tecnopolo, lanciato da Unindustria e che doveva essere operativo dal 2026 -tit_org- Il nuovo Sistema direzionale si sposta sull'asse Eur-Ostia -sec_org-