ITALIA OGGI SETTE
Dir. Resp. Pierluigi Magnaschi
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Edizione del 23/06/2025
Estratto da pag. 28
SENTENZE TRIBUTARIE Requisiti determinati per le case di lusso Per essere ritenuta abitazione di lusso censibile nella categoria catastale A/1 servono determinati requisiti che riguardano la collocazione, le dimensioni e il numero di vani, con adeguata ampiezza e l’inserimento in edifici a carattere signorile. Sono le conclusioni che si leggono nella sentenza n. 21/2025, emessa dalla sezione quarta della Cgt di secondo grado della Lombardia del 3 gennaio scorso. Il ricorso introduttivo riguarda un accertamento dell’Agenzia del territorio relativo a una dichiarazione docfa presentata dai contribuenti in sede di censimento di una unità immobiliare sita in Milano. La categoria proposta A/2, classe 8, consistenza vani 9 e rendita catastale 2.974,79 euro, veniva rettificata in categoria A/1, classe 5, consistenza vani 9 e rendita catastale 3.160,72 euro. La Corte di giustizia tributaria di primo grado di Milano respingeva il ricorso. La sentenza si basava sulla superficie catastale, sulla consistenza e ottima esposizione, nonché della distribuzione interna e illuminazione. I giudici di primo grado consideravano che l’immobile è dotato di doppio ascensore e di comodo montacarichi, con dotazioni che lo facevano ritenere ricomprendibile tra le “abitazioni signorili”. Contro questa decisione, i contribuenti hanno proposto appello rivolgendosi alla Cgt di secondo grado della Lombardia. Il collegio di secondo grado ha accolto l’appello e riformato la prima decisione. L’appartenenza alla categoria lusso riguarda gli immobili censiti nelle categorie catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico-artistico). Si tratta di abitazioni inserite in aree definite di lusso dagli strumenti urbanistici, in particolare dal piano regolatore generale del comune. Anche la metratura o la cubatura dell’immobile, la grandezza del giardino o la presenza della piscina, dei campi da tennis, di altri beni materiali e comfort esclusivi contribuiscono a definire una dimora come immobile di lusso. Il collegio osserva come queste abitazioni di pregio sono dotate di uno o più saloni. Hanno tre o più servizi e una distribuzione degli ambienti articolata in modo da separare la zona cucina dalla zona giorno e questa dalla zona notte. L’appartamento ha una superficie minore di quella ritenuta idonea a configurare un immobile di pregio e rimane inserito in un grande complesso abitativo di 95 unità abitative in gran parte classificate nella categoria A/2. Benito Fuoco ---End text--- Author: Benito Fuoco Heading: Highlight: LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA (...) Appellano questa decisione i contribuenti insistendo per la riforma dell’impugnata sentenza e l’annullamento dell’accertamento, affidandosi ai seguenti motivi di gravame: (…) illegittimità della sentenza n. 741/2024 nel punto in cui la Corte di giustizia tributaria di primo grado di Milano ha ritenuto infondato il motivo sub 2) del ricorso introduttivo relativo all’erronea classificazione dell’unità immobiliare accertata come di categoria A/1. (…) Nell’ambito delle unità abitative, la categoria A/1 è la categoria apicale e i requisiti necessari di questa categoria sono indicati ai minimi previsti dalla definizione locale. Nel caso di specie la definizione locale fissa per le unità abitative in categoria A/1 quelle “… poste in edifici a carattere signorile o civile (ma anche in edifici di originario impianto economico o popolare che, collocati in ambiti residenziali centrali o di pregio della città, sono stati poi riqualificati anche solo internamente), di taglio dimensionale intorno ai mq. 230 commerciali o superiore, e, di conseguenza, con consistenza catastale all’incirca di 10,5 vani o superiore, valutata l’ampiezza media dei vani in mq. 22 per tale tipologia nella città di Milano”. (…) Oltre a queste, costituiscono caratteristiche che ne consentono la classificazione in classi a più alta potenzialità reddituale, l’appartenenza a edifici di tipo signorile, di pregio o di rappresentanza; la collocazione al piano attico; la dotazione di ampi terrazzi; la collocazione in prossimità di edifici monumentali o luoghi panoramici; la dotazione di servizi esclusivi o condominiali quali piscine o campi da tennis; la dotazione di impiantistica particolare; la presenza di ampi giardini o parchi sia a uso esclusivo sia a uso condominiale”. (estratto dal comma 335, art. 1 l. 311/2004, in relazione Agenzia del territorio uff. prov. Milano pubblicata nel novembre 2008.) Nel caso di specie l’unità abitativa di cui trattasi ha superficie catastale inferiore a quella sopra indicata (mq. 214 anziché 230), come pure il numero di vani (9 invece di 10,5), posta in grande complesso condominiale di 95 unità abitative, di cui la stragrande maggioranza con caratteristiche simili a quella in esame sono classificate in A/2, mentre solo 14 sono di categoria A/1, e trattasi di attici e superattici sviluppantisi su più livelli comunicanti, posti agli ultimi piani. Per il che appare evidente che l’unità abitativa di cui trattasi non rispecchia i minimi della categoria A/1, quindi è corretto il suo accatastamento in categoria A/2. (…) Image: -tit_org- Requisiti determinati per le case di lusso -sec_org-