SOLE 24 ORE
Dir. Resp. Fabio Tamburini
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Edizione del 23/06/2025
Estratto da pag. 20
Gli investimenti guardano alla stabilità europea - Tra dazi e tassi, i flussi di capitali scommettono sulla stabilità europea
Laura GCavestri —a pag. 20
Gli investimenti guardano alla stabilità europea Laura Cavestri —a pag. 20 Real Estate 24 Tra dazi e tassi, i flussi di capitali scommettono sulla stabilità europea Investimenti immobiliari. Secondo l’ultimo Global Capital Flows di Colliers, l’incertezza geopolitica penalizza gli Usa e premia soprattutto il Vecchio continente. L’Italia è settima nelle preferenze, con residenziale, hotel, logistica e retail D ove vanno gli investimenti immobiliari al tempo dei dazi? In parte in Asia ma sempre più in Europa. La fotografia è dell’ultimo rapporto Global Capital Flows di Colliers sui flussi di capitale globali, che rivela come l’Europa stia assumendo un ruolo centrale negli investimenti immobiliari, assicurandosi sette delle prime dieci destinazioni mondiali per i capitali transfrontalieri che puntano su asset solidi. Con gli investitori che stanno rivalutando le strategie di rifugio sicuro alla luce della crescente incertezza geopolitica, l’Emea si afferma, dunque, come la regione preferita, superando sia il Nord America sia l’Asia-Pacifico in diversi indicatori chiave di performance. I flussi di investimento Nel primo trimestre 2025 (rispetto allo stesso periodo del 2024), gli investimenti immobiliari cross-border hanno raggiunto una quota del 17% nel Regno Unito ,ma sono calati dal 17 al 14,5% negli Usa (e sono al 7,8% ma anche qui in calo in Giappone). Sono saliti in Germania sino al 10% del totale, al 5,8% in Spagna, al 5,2% in Francia e al 5,1% in Italia. Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna dominano ora la top ten dei mercati per investimenti in immobilizzazioni. Mentre nell’area Asia-Pacifico per le attività di sviluppo, la Cina mantiene un predominio, ancorché attenuato. È stato, tuttavia, un inizio cauto. I volumi di investimento nel primo trimestre sono rimasti al di sotto della media quinquennale a livello globale, ma l’Emea ha mantenuto la stabilità, mentre il Nord America ha registrato un leggero calo. «Stiamo assistendo a una ricalibrazione strutturale del capitale globale – ha detto Luke Dawson, head of global capital market & Emea di Colliers –. I mercati Emea offrono una combinazione vincente di trasparenza, liquidità e stabilità dei prezzi. Poiché la tolleranza al rischio rimane bassa in un clima geopolitico volatile, gli investitori si stanno orientando verso regioni in cui i fondamentali sono più chiari e il contesto dei tassi è più favorevole. Si nota un cambiamento nelle intenzioni degli investitori, che si stanno allontanando dal mercato degli investimenti nordamericano, che sta perdendo il suo status di porto sicuro globale. Tale posizione si sta spostando verso l’Europa, mentre diversi investitori europei stanno aumentando il loro interesse per il mercato Apac. Ci vorrà del tempo prima che questo si trasformi in attività di investimento sul campo, ma dovremmo assistere a un maggiore movimento nella seconda metà del 2025». «L’Europa sta assistendo a una ripresa dei flussi di capitali, sia istituzionali sia privati – ha aggiunto Damian Harrington, head of research global capital markets & Emea di Colliers –. Un contesto di tassi di interesse più bassi e in una traiettoria positiva, combinato con condizioni macroeconomiche più prevedibili e politiche volte a stimolare la crescita e la competitività, sta guidando un’inversione di tendenza». Anche la raccolta fondi – con il taglio dei tassi da parte di Bce e Bank of England – è ripresa, con 58 miliardi di dollari raccolti a livello globale nel solo primo trimestre, pari al 44% del totale del 2024, segnando il miglior risultato del primo trimestre dal 2022. Le prospettive di allocazione «Gli ultimi due anni e mezzo sono stati davvero sfidanti per il settore immobiliare, a causa dell’aumento dei tassi e del costo del capitale – ha spiegato John Harding, real estate specialist Europe di Nuveen –. Ne è seguito un calo delle valutazioni molto doloroso. L’Italia è scesa di circa il 13,5% meno di altri. Mentre se si guarda a Uk, il calo è stato di oltre il 22 per cento. Germania e Francia sono scese tra 21 e 23 per cento. E gli Usa di quasi il 20 per cento. Ora, però, possiamo dire che questa fase è terminata e si sta aprendo un nuovo ciclo.Pochi giorni fa parlavo con un investitore del Medio Oriente: mi ha detto che storicamente ha sempre investito il 70% negli Usa, il 25% in Europa e il 5% in Asia. Ora sta ripartendo al 50% tra Stati Uniti ed Europa, grazie alla percezione di stabilità dell’Unione». Una ripresa che sarà ovunque e a prescindere dalle asset class? «Monitoriamo 21 Paesi – ha detto ancora Harding – e quello che stiamo vedendo è che 17 di questi 21 hanno registrato una crescita del capitale positiva. Non solo. Monitoriamo oltre 50 diverse combinazioni tra Paesi e settori e, tranne in cinque di queste combinazioni, nel settore degli uffici, nei comparti retail, residenziale e industrial-logistics stiamo assistendo a rendimenti positivi, dovuti alla combinazione di reddito derivante dagli affitti e dall’apprezzamento del capitale. Ma anche al fatto che, negli ultimi cinque anni, tra Covid, tassi di interesse e inflazione più elevati, sono molto calati i nuovi sviluppi. Quindi non c’è nuova offerta che va a compensare la domanda». E gli uffici? «Stanno attraversando un cambiamento strutturale, proprio come quello che ha attraversato il retail negli ultimi otto anni». Su quali settori puntare in Italia? «In Europa (e l’Italia non fa eccezione) guardiamo a due macrotrend– ha concluso Harding – Flussi demografici e digitalizzazione. Il dinamismo è nelle città, dove occorre rispondere a un’esigenza abitativa diversificata. Dai giovani (studenti e lavoratori), alle famiglie sino ai senior. Quindi, multifamily, student e senior housing. Abbiamo effettivamente valutato l’acquisto di hotel in alcune situazioni e abbiamo, invece, già acquistato nel settore retail. Forte anche l’interesse in logistica, sia grandi centri di distribuzione sia last mile». © RIPRODUZIONE RISERVATA ---End text--- Author: Laura Cavestri Heading: Real Estate 24 Highlight: È in atto una ricalibrazione strutturale globale. Più movimenti nella seconda metà del 2025 SUL SITO Dal rilancio dell’hotel des Bains al palasport di Bergamo e Bulgari ad Abu Dhabi. Sono tra gli approfondimenti sul sito del Sole 24 Ore: ilsole24ore.com/sez/casa nella newsletter Ogni venerdì Real Estate+, la newsletter dell’immobiliare riservata agli abbonati. Iscrizioni su: https:// ecommerce.ilsole24ore.com/ shopping24/real-estate-z-re.html Image:Gli andamenti INVESTIMENTI GLOBALI Media biennale. In miliardi di dollari Usa TOTALE % DEL TOTALE CROSS-BORDER I TRIM 2025 MEDIA A 5 ANNI Stati Uniti 24.524 17,0% 15,9% Regno Unito 20.852 14,5% 17,2% Australia 15.030 10,4% 10,1% Polonia 11.201 3,2% 6,0% Germania 8.387 7,8% 3,9% Francia 7.547 5,8% 5,3% Italia 7.277 5,2% 3,0% Paesi Bassi 6.633 3,3% 4,8% Spagna 4.774 5,1% 2,5% Giappone 4.612 4,6% 4,4% INVESTIMENTI PER ASSET CLASS Media biennale. In miliardi di dollari Usa MULTIFAMILY INDUSTRIALE/LOGISTICO UFFICIO RETAIL OSPITALITÀ SENIOR HOUSING & CARE 21 64 201 137 TOTALE 197 171 13 29 142 63 Nord America 62 108 6 20 36 42 Emea 44 51 2 17 16 36 Apac 58 Fonte: Colliers, MSCI Real Capital Analytics 44 Skyline. Vista sui tetti e i grattacieli di Milano. L’Italia appare settima nella classifica dell’attrazione degli investimenti secondo Colliers -tit_org- Gli investimenti guardano alla stabilità europea Tra dazi e tassi, i flussi di capitali scommettono sulla stabilità europea -sec_org-