AVVENIRE MILANO
Dir. Resp. Marco Girardo
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Edizione del 22/06/2025
Estratto da pag. 1
Caro casa, è allarme in tutta la regione
I costi per l'acquisto dell'abitazione o per l'affitto sono cresciuti in tutta la Lombardia e negli ultimi 5 anni hanno superato, in proporzione, anche Milano Una corsa che incide anche sulla disponibilità di mano d'opera per imprese che non riescono
Caro casa, è allarme in tutta la regione I costi per l’acquisto dell’abitazione o per l’affitto sono cresciuti in tutta la Lombardia e negli ultimi 5 anni hanno superato, in proporzione, anche Milano Una corsa che incide anche sulla disponibilità di mano d’opera per imprese che non riescono a trovare i lavoratori perché gli stipendi sono aumentati meno LUCA BONZANNI M ilano ha fatto da apripista. L’escalation dei prezzi immobiliari è partita da qui, ma ora sembra travalicarne i confini: l’accesso alla casa è sempre più difficile anche negli altri capoluoghi lombardi. Anzi, con un paradosso che prende forma ora in maniera più plastica: negli ultimi cinque anni, in proporzione, i prezzi per l’acquisto e i canoni d’affitto sono cresciuti più nelle altre città della regione che a Milano. Anche lì, su scala minore, rischia di riproporsi una simile frattura abitativa. Lo raccontano, ad esempio, i dati delle principali piattaforme online dedicate al mercato della casa. A Milano, secondo Immobiliare.it e Idealista, tra maggio 2020 e maggio 2025, cioè tra la fase pandemica che aveva congelato il mercato e il presente, i canoni d’affitto sono cresciuti in media del 9-14%, a seconda del portale e della tipologia di Nel cap offerta: la corsa è stata ben più le pigio rapida nelle alsalite d tre grandi città lombarde, per- ma a Bres ché a Brescia i e a Bergam prezzi delle lo- Massimo cazioni sono (Polite aumentati del rigenera 40%, a Bergamo il balzo è stato dismess del 25-30%, a problem Monza del 30è la stag 35%. Gli stipendei re di, invece, hanno tenuto un passo decisamente più lento: gli ultimi dati dell’Inps su un periodo analogo di cinque anni indicano una crescita attorno al 10%. Così, oggi il peso dell’affitto grava di più sui bilanci familiari. L’espansione delle tensioni abitative è dunque sempre più evidente. Il Politecnico di Milano la sta monitorando attraverso il lavoro dell’Osservatorio Casa Abbordabile, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Architettura e studi urbani, il Consorzio cooperative lavoratori e la Libera unione mutualistica: «Il concetto di abbordabilità – spiega Massimo Bricocoli, responsabile dell’Osservatorio e professore ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica del Politecnico – è legato all’incidenza dei costi abitativi sul reddito, che dovrebbe attestarsi al massimo al 30%. Quello che osserviamo è diverso, e uscendo da Milano non cambia: in diversi luoghi di ambito metropolitano, i costi abitativi sono molto elevati rispetto ai redditi». Perché è questo il nocciolo di fondo: «Si continua a fare una comparazione con le altre città europee senza mettere bene in luce quale sia la situazione più critica – rimarca Bricocoli -: non è il costo degli immobili in sé, il vero problema è la stagnazione dei redditi». Casa e lavoro sono strettamente intrecciati. Ci sono soprattutto alcune professioni a illuminare questo cortocircuito: «In capoluoghi come Como, Bergamo e Brescia si registra una certa difficoltà nel reclutare personale qualificato – prosegue l’urbanista –. Il caso più emblematico è quello del trasporto pubblico locale, il tipico esempio in cui i lavoratori hanno uno stipendio accettabile, ma con dei vincoli di orario che rende loro necessario abitare in prossimità dei luoghi di lavoro. Al tempo stesso, la carenza di personale nelle aziende del trasporto pubblico locale crea problemi oluogo per quelle persone che lavoni sono rano in città ma l 14%, che vivono fuocia del 40 ri e devono usamo del 30. re i mezzi». AnBricocoli che per questo, una delle possinico): bili soluzioni ale le aree la crisi abitativa chiama in cau, il vero sa proprio le a però aziende. nazione Emerge sempre dditi di più la necessità che i grandi attori della produzione e del sistema economica contemplino l’offerta abitativa tra le proprie politiche per il lavoro», spiega Bricocoli. In sostanza, occorrerebbe affiancare alla retribuzione anche dei benefit legati all’accesso alla casa: non è niente di inedito, in realtà, visto che «all’inizio del Novecento erano le aziende a offrire abitazioni ai lavoratori», ricorda il docente. Ma davvero anche le altre città lombarde si stanno “milanesizzando”? «Speriamo di no – risponde Bricocoli -. È importante che questi capoluoghi mantengano i propri tratti distintivi: uno dei valori delle città italiane è che ciascuna abbia un proprio profilo culturale e artistico, una visione. Le principali città lombarde hanno delle potenzialità importanti, con aree dismesse e risorse da rigenerare: sono luoghi che offrono forme di abitare alternativo e qualità ambientali molto elevate». ---End text--- Author: Redazione Heading: Highlight: Nel capoluogo le pigioni sono salite del 14%, ma a Brescia del 40 e a Bergamo del 30. Massimo Bricocoli (Politecnico): rigenerare le aree dismesse, il vero problema però è la stagnazione dei redditi Image:I costi delle case e dell’affitto sono in crescita in tutta la regione/fotogramma -tit_org- Caro casa, è allarme in tutta la regione -sec_org-