GAZZETTINO PORDENONE
Dir. Resp. Roberto Papetti
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Edizione del 22/06/2025
Estratto da pag. 33
Emergenza abitativa, nuovi stabili negli immobili dismessi CONTRIBUTI PORDENONE «Raccogliendo le nostre numerose sollecitazioni, finalmente l’amministrazione comunale ha stanziato fondi propri per incrementare il bonus affitti, inopinatamente tagliato lo scorso anno dal Governo Meloni. Ora per affrontare l’emergenza abitativa è importante fare altri passi avanti, attivando una agenzia sociale per la casa e riconvertendo in alloggi popolari gli immobili demaniali dismessi». Lo affermano i consiglieri comunali Nicola Conficoni e Antonella Del Ben (Pd), commentando l’approvazione della delibera con cui la Giunta Basso ha deciso di sanare l’errore commesso lo scorso anno, quando le oltre 600 famiglie bisognose avevano percepito circa 260 euro a testa in meno rispetto al 2023. «Oggi – proseguono i consiglieri dem - il lavoro non garantisce più l’uscita dalla povertà. Sono centinaia a Pordenone le persone che pur occupate si rivolgono alla Caritas e alle istituzioni per essere aiutate a pagare l’affitto. Trovare alloggi a costi compatibili con gli stipendi dei lavoratori dipendenti e coi redditi delle partite Iva è molto difficile. Questa situazione penalizza cittadini soprattutto giovani e imprese, allontanando i primi da Pordenone e mettendo in serie difficoltà le seconde. Poiché le nuove costruzioni volute dalla destra presentano prezzi inaccessibili ai più, il problema va affrontato con alcune scelte tanto urgenti quanto innovative». Secondi i due consiglieri, per ridurre la lista di chi attende un alloggio popolare, l’Ater dovrebbe rigenerare gli edifici demaniali abbandonati in vial Rotto, via San Quirino, via Cavalleria e via Chiaradia. «Al fine di agevolare anche economicamente la ricerca di appartamenti in affitto, però, investire nell’edilizia pubblica non basta - aggiungono -, ma occorre intervenire sul patrimonio privato incoraggiando i proprietari dei circa 4mila appartamenti sfitti a metterli sul mercato. Per promuovere la stipula di contratti a canone concordato, il Comune può agire sulla leva fiscale, erogare contributi per la messa a norma delle abitazioni e promuovere l’attivazione di un’agenzia sociale per la casa che favorisca l’incontro tra domanda e offerta anche attraverso la gestione di un fondo di garanzia. È anche attuando queste misure in collaborazione sia con i privati che con le imprese e le altre Istituzioni, che il Comune può rendere la città più vantaggiosa e attrattiva per tutti, cercando di limitare la fuga dei giovani che compromette il nostro futuro». ---End text--- Author: Redazione Heading: Highlight: I CONSIGLIERI CONFICONI E DEL BEN: «I BONUS AFFITTI NON BASTANO SI RIGENERINO GLI EDIFICI DEMANIALI» Image:AFFITTI L’emergenza casa coinvolge sempre più famiglie. In città ci sono circa quattromila alloggi sfitti -tit_org- Emergenza abitativa, nuovi stabili negli immobili dismessi -sec_org-