CORRIERE TORINO
Dir. Resp. Luciano Fontana
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Edizione del 20/06/2025
Estratto da pag. 2
Meno negozi, e più airbnb Cambia il mercato - Meno negozi e più airbnb È boom di compravendite
Meno negozi, e più airbnb Cambia il mercato In città compravendite aumentate del 22,3% Meno negozi e più airbnb È boom di compravendite Le transazioni legate agli esercizi commerciali in città aumentate del 22,3% Un trend che si allarga a macchia di leopardo, utile a tamponare l’emergenza abitativa ma capace di condurre anche ad una netta desertificazione commerciale. Se a Torino il mondo dei negozi «no food» è da tempo in sofferenza, dove a resistere sono soprattutto le vetrine delle arterie principali, oggi il metodo migliore per fare affari prevede di trasformare le attività in piccoli alloggi. Una moda iniziata subito dopo la pandemia, colpevole di aver messo in ginocchio diversi esercenti, e che adesso sembra esplosa definitivamente. alle pagine 2 e 3 Fagone La Zita U n trend che si allarga a macchia di leopardo, utile a tamponare l’emergenza abitativa ma capace di condurre anche ad una netta desertificazione commerciale. Se a Torino il mondo dei negozi «no food» è da tempo in sofferenza, dove a resistere sono soprattutto le vetrine delle arterie principali, oggi il metodo migliore per fare affari prevede di trasformare le attività in piccoli alloggi. Una moda iniziata subito dopo la pandemia, colpevole di aver messo in ginocchio diversi esercenti, e che adesso sembra esplosa definitivamente. Tra il 2019 e il 2021 sono state circa 400 in tutta la provincia le unità immobiliari trasformate dalla categoria C1, quella dei locali ad uso commerciale, in A3, abitazioni. Trecento solo in città, impennate a 500 nel 2023. L’anno scorso invece, secondo i dati forniti da Fimaa Torino, le transazioni legate ai negozi nell’area metropolitana sono state 1.984, in crescita del +14,9%, di cui 1.285 nel capoluogo (+22,3%), con una quotazione media pari a 1.480 euro al metro quadro in città e 729 euro in provincia. E il motivo di questa vivacità è proprio da ricercare nella riconversione degli spazi commerciali in abitazioni destinate alla locazione breve, un fenomeno legato all’aumento del turismo e della domanda abitativa da parte degli studenti universitari. Uno degli effetti che ha condotto all’esplosione di airbnb in tutta la regione. Nel 2019 si fermavano a 800 unità mentre oggi sono impennati a 15 mila, di cui un terzo solo nel capoluogo. A finanziare la trasformazione, che rimane onerosa e in mano ai professionisti, sono spesso investitori specializzati, che hanno liquidità, comprano locali commerciali e li trasformano in abitazioni da cui trarre business. Tanto che, a volte, gli immobili di questo tipo non finiscono neppure nelle pubblicità delle agenzie: la voce corre e chi è del settore conclude l’affare. In una città in cui il patrimonio edilizio è spesso vecchio e con problematiche di accessibilità, immobili di questo tipo rappresentano anche un’alternativa senza barriere architettoniche. Per questo sono ricercati anche dagli anziani e da chi ha problemi di deambulazione. E così la trasformazione tocca diverse aree della città, dal centro alla periferia. Ma non mancano gli effetti collaterali: «Il mercato degli immobili commerciali mostra segnali chiaramente positivi — sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino — ma questo non ci fa dimenticare le sue fragilità. La desertificazione commerciale, l’aumento dei costi fissi, la trasformazione degli stili di consumo e la riconversione indiscriminata degli spazi commerciali in alloggi per turisti, minacciano l’equilibrio di interi quartieri. Serve particolare tutela, soprattutto nelle zone dove il commercio è ancora vivace e rappresenta un presidio sociale oltre che economico». Tuttavia spesso le serrande delle attività riconvertite risultavano abbassate da tempo. E così, forse, è meglio un campanello in più di una saracinesca congelata. E non si parla solo di quartieri periferici. Anzi, spesso sono toccati quelli centrali, o comunque quelli ben collegati dai trasporti, più interessanti per l’affitto. Una moda lanciata, a sua insaputa, da Aldo Baglio nel film «Chiedimi se sono felice», dove si trasferiva in un magazzino dei genitori di Giovanni. La pellicola era uscita nel Duemila e sembrava una sistemazione assurda, perfetta per scatenare risate, mentre oggi è diventata una vera e propria tendenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA ---End text--- Author: Nicolò Fagone La Zita Heading: Highlight: ? Maria Luisa Coppa (Ascom) Il mercato degli immobili commerciali mostra segnali chiaramente positivi, ma questo non ci fa dimenticare le sue fragilità. La desertificazione commerciale, l’aumento dei costi fissi, la trasformazione degli stili di consumo e la riconversione in alloggi per turisti minacciano l’equilibrio dei quartieri Image:In aumento Oggi in Piemonte gli airbnb sono 15 mila -tit_org- Meno negozi, e più airbnb Cambia il mercato Meno negozi e più airbnb È boom di compravendite -sec_org-